Cosa intendono i DPCM per abitazione?

Buongiorno,
un figlio che ha la residenza e il domicilio in una zona rossa può rientrare presso l'abitazione dei genitori situata in altra Regione, indicando nell'autocertificazione come motivo dello spostamento rientro presso la propria abitazione?

Ciò che non mi è chiaro è il concetto di abitazione secondo il DPCM.



Categoria: Altro

Risposte (1)

Gentile Paolo,
Lei può giustificare lo spostamento come rientro presso la propria abitazione qualora l'abitazione dei Suoi genitori sia effettivamente la Sua abitazione abituale, intesa come luogo in cui si reca frequentemente e dove passa periodi di tempo continuati, anche se interrotti dal Suo ritorno presso la Sua residenza o domicilio.

L'abitazione non ha una definizione tecnica giuridica precisa, né vi sono documenti che la attestano ufficialmente: si tratta di una situazione di fatto che può essere dichiarata mediante autocertificazione, come quella che compila per lo spostamento, ma che si deve essere pronti a dimostrare in caso di controlli successivi.

Ai fini dei DPCM che si sono succeduti dall'inizio dell'emergenza Covid è chiaro che l'abitazione vada intesa come il luogo dove si vive stabilmente.

Il requisito della stabilità è determinante e distingue la abitazione dalla seconda casa.


Il concetto di abitazione.

Le FAQ ai provvedimenti del Governo hanno provato a definire il concetto di abitazione descrivendolo come il luogo in cui si abita:

"con una certa continuità e stabilità (quindi per periodi continuati, anche se limitati, durante l’anno) o con abituale periodicità e frequenza".

Le FAQ dunque ammettono che per quanto stabile, la frequentazione della abitazione può essere discontinua, come nel caso di un luogo presso il quale ci si rechi regolarmente per alcuni giorni della settimana.

Nello stesso senso va intesa "la abituale periodicità e frequenza" di cui parlano le FAQ: un luogo presso il quale si passi del tempo solo occasionalmente, ad esempio durante le vacanze, va considerato come seconda casa e non come abitazione.

Va osservato che anche dopo il chiarimento delle FAQ, il concetto di abitazione rimane piuttosto vago dal momento che non viene precisato quanto continua o stabile debba effettivamente essere la frequentazione di un luogo affinché questo si possa definire abitazione, né quanto frequentemente è necessario andarci.

Pertanto, a causa della indeterminatezza del concetto di abitazione secondo i DPCM, oltre che delle finalità di questi, è consigliabile adottare una intepretazione restrittiva ed evitare di utilizzare il "rientro presso la abitazione" come un mezzo per aggirare i divieti sugli spostamenti. In caso di controlli, la abitazione va provata.


Come provare la abitazione.

Trattandosi di una situazione di fatto, e mancando dunque della ufficialità che invece ha la residenza, la legge non prevede dei mezzi particolari che possano provare la abitazione: è sufficiente qualsiasi mezzo idoneo a dimostrare che si viva effettivamente in un dato luogo.

A tal fine, di solito si fa' riferimento ad utenze intestate, ad un contratto di comodato o anche affitto: questo perché è ragionevole aspettarsi che chi ad esempio abbia un contratto di affitto di una casa, abiti effettivamente presso di essa, per quanto poi nei fatti questo potrebbe anche non essere vero.

Su tali argomenti, è consigliata la lettura dell'articolo su domicilio e residenza.

Cordiali saluti

Risposta

Vincenzo Lalli

Vincenzo Lalli

Amministratore
Contatti


Chiedi ad un Avvocato

COME PUBBLICARE UNA DOMANDA?

Registrati o effettua il login per rispondere a questa domanda.  Clicca qui per entrare