Truffa acquisto on line

Buona sera, il quesito è questo:
credendo di effettuare un acquisto online, ho versato soldi su una carta prepagata di chi si presentava come venditore. Non ho ricevuto quanto credevo di aver acquistato e ho sporto denuncia alla polizia postale.

Dopo 1 anno ricevo la notifica che mi invitare a presentarmi in udienza per l'inizio del processo, per quanto la mia presenza non era indispensabile; non mi presentai. Nella notifica c'era scritto, fra l'altro, che se volevo riavere i miei soldi avrei dovuto costituirmi parte civile, rivolgendomi ad un avvocato. Naturalmente per 200€ non avevo nessuna intenzione di imbarcarmi in quell'impresa; mi bastava che questa persona fosse messa in condizione di non nuocere anche ad altri.

Ora mi è giunta una nuova notifica per la seconda udienza, e questa volta c'è scritto che mi devo presentare per forza; leggo anche che se non mi presento neanche questa volta la denuncia decadrà, e qui ci sono delle cose che non capisco:

  • di fronte ad un reato e alla relativa denuncia non è che il tribunale dovrebbe procedere di ufficio?
  • posso capire che se non mi costituisco parte civile non posso richiedere il risarcimento del danno; ma almeno che questa persona venga perseguita penalmente lo posso pretendere?
  • Oppure, se non ci sono io non possono fare niente e decade anche il reato?

Mi potete illuminare in materia?

Categoria: Diritto Penale

Risposte (1)

Buongiorno,
nel suo caso trattasi di (art.640 c.p.) semplice, la cui procedibilità è a querela.

Purtroppo per questi reati, assai frequenti, la bassa entità del danno scoraggia le persone non solo a non costituirsi parte civile per non sostenere costi legali, ma sovente anche a non presentare neppure denuncia.

Secondo me bene ha fatto a non costituirsi parte civile perchè difficilmente avrebbe recuperato il costo delle spese legali, ma se posso darle un consiglio, le direi di presentarsi in udienza in cui lei è stato citato per essere sentito. Questo per almeno due ragioni.

  1. La prima è che talvolta capita che l'imputato, specie se gravato da vari precedenti penali, offra in udienza la somma oggetto di truffa.
  2. La seconda è che, presentandosi, fa valere il suo interesse al processo e alla punizione del colpevole per un reato ingiustamente sottostimato.

Denunciare un crimine dovrebbe essere un dovere per tutti, anche se non si ottiene nulla economicamente e, anzi, spesso si perde tempo.

Per rispondere al suo quesito, la sua mancata presenza al processo può indurre il giudice a valutare questo suo “disinteresse”, di cui le è stato dato avviso, come remissione tacita della querela. Lo ha detto la Cassazione Penale a Sezioni Unite nel giugno 2016, invertendo una tendenza interpretativa di segno contrario prima di allora consolidata.

Un cordiale saluto.

Risposta


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