Come noto, diversi fattori spingono le aziende italiane ad essere sempre più lente nei pagamenti. Il ritardo nei pagamenti interessa oltre il 62% delle transazioni in Italia, peraltro, molte delle quali, con condizioni di pagamento già dilatate a 90 -120 giorni dalla data della fattura.
Purtroppo, in Italia, molti fornitori sono costretti ad accettare ritardi e tempi contrattuali di pagamento più lunghi, per non perdere il cliente, andando incontro a problemi di liquidità e cassa spesso difficilmente superabili.
Spesso le aziende creditrici non attuano alcuna strategia quando i debitori commerciali ritardano i pagamenti o stanno deliberatamente dando priorità ad altri creditori, più esigenti o organizzati nel recupero crediti.
Se il debitore ritarda nei pagamenti, strategia e rapidità di esecuzione sono determinanti perché:
- il creditore che si muove per primo ed è più determinato ha più successo;
- Se il debitore sa che la tua impresa aspetta, ritarderà il pagamento e darà la priorità ad altri creditori.
Pertanto, una volta scaduto il termine di pagamento, è importante esercitare una pressione efficace sul debitore ed insistere, soprattutto quando il debitore cerca di guadagnare tempo con motivazioni poco chiare. Qui di seguito, forniremo indicazioni pratiche per risolvere i problemi di ritardo e mancato pagamento più frequenti nei rapporti commerciali tra le imprese.
Purtroppo, queste strategie sono applicabili solo in parte nei confronti del cliente dal quale il fornitore dipende economicamente. Con questi clienti, c’è bisogno di un diverso approccio, di cui parleremo in un successivo articolo.
Sul blog di Lex IBC
Recupero crediti: la procedura prevista dalla legge in Italia e in Unione Europea.
Le strategie legali efficaci per ottenere il pagamento di un credito
La richiesta scritta di pagamento (sollecito)
Alla scadenza, il pagamento va sollecitato. I solleciti commerciali devono essere persuasivi. Qui indichiamo 4 modi per renderli più efficaci:
- Comunicando al cliente che può contattarvi per concordare una rateizzazione;
- Conteggiando nel sollecito gli interessi di mora e le spese ed indicando la necessità di pagare al più presto per evitare l’addebito di tali ulteriori importi e l’azione giudiziale di recupero;
- ricordando al cliente di pagare per evitare la sospensione delle forniture;
- ricordando al cliente di pagare per evitare l’azione legale di recupero del credito e/o la risoluzione del contratto.
Il credito commerciale da richiedere
Per i debiti tra imprese o nei confronti della Pubblica Amministrazione, la direttiva UE sui ritardi di pagamento del 2011, attualmente in fase di revisione, stabilisce che sono dovuti ed automaticamente esigibili:
- il capitale;
- gli interessi di mora;
- le spese amministrative per il recupero crediti di 40 euro per ogni transazione commerciale indicata in fattura.
Come si calcola il tasso di interesse sulle fatture commerciali?
Il tasso di interesse per i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali in Italia è attualmente al 12.5% ma ciascuno Stato dell’UE può variarlo in aumento, rispetto all’8% minimo. A questo link si può trovare una comoda calcolatrice per il calcolo degli interessi di mora.
Gli interessi sono calcolati sull'intero importo dovuto della fattura, IVA inclusa, come chiarito dalla Corte di Giustizia UE (sentenza della Corte del 20 ottobre 2022 – BFF Finance Iberia SAU contro Gerencia Regional de Salud de la Junta de Castilla y León, causa C-585/20)
Anche se molte imprese non conteggiano gli interessi per il ritardo, occorre sapere che, almeno in Italia, i crediti B2B (nei rapporti commerciali tra imprese) si prescrivono in 10 anni e, quindi, anche dopo la fine della relazione commerciale, il fornitore può essere ancora in tempo a (per) reclamare gli interessi sulle fatture pagate in ritardo dal cliente.
La diffida ad adempiere
La diffida ad adempiere è più imperativa del sollecito perché contiene anche la precisazione che, decorso un congruo termine (generalmente 15 giorni) senza pagamento, il contratto si intenderà risolto. Ciò è previsto dall’articolo 1455 del Codice Civile, con l’effetto che, in mancanza di pagamento, il creditore non sarà più tenuto ad adempiere e dovrà ricevere indietro dal debitore quanto fornito in esecuzione del contratto. Nei contratti ad esecuzione continuata o periodica, la risoluzione ha effetto solo per le prestazioni in corso e non per le prestazioni già eseguite da ambo le parti.
Come inviare il sollecito e la diffida ad adempiere?
L’invio del sollecito e della diffida ad adempiere dovrà avvenire mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento o mediante posta elettronica certificata, obbligatoria per tutte le imprese ed i professionisti in Italia.
La sospensione delle consegne o dei servizi
Se non si vuole interrompere la relazione con l'impresa che ritarda il pagamento, un utile rimedio è la sospensione delle consegne o dei servizi. Vediamo quando è possibile.
In base alla legge italiana, il creditore ha il diritto di sospendere la propria prestazione fino al ricevimento del pagamento scaduto. Questo diritto può essere espressamente escluso dal contratto.
La sospensione non deve essere manifestamente contraria a buona fede (articolo 1460 Codice Civile). Ciò significa che ci deve essere proporzionalità oggettiva tra la prestazione sospesa dal creditore e l’inadempimento del debitore (cfr. Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22626 del 8 novembre 2016).
In altri termini, non è consentito al creditore sospendere la propria prestazione se la controprestazione è di scarsa importanza e, così facendo, si causerebbe un danno sproporzionato al debitore. Pensiamo al caso dell’appaltatore che, avendo già ricevuto quasi tutto il compenso, sospenda i lavori in attesa del pagamento di una fattura pari all’1% del valore del contratto, procrastinando la data di consegna finale. Pertanto, prima di sospendere le forniture, è opportuno comunicarlo anticipatamente al debitore dando un termine (breve) per saldare il pagamento scaduto ed evitare la sospensione.
Inoltre, il creditore può sospendere la prestazione se dimostra che la situazione patrimoniale del debitore è peggiorata, tanto da mettere a rischio il suo credito (articolo 1461 Codice Civile). Per attivare questo rimedio, occorre verificare di tanto in tanto la posizione finanziaria dei debitori, tramite report finanziari e/o visure e bilanci delle Camere di Commercio.
Infatti, solo se si dispone di informazioni aggiornate, si può tutelare efficacemente il credito, sospendendo gli ordini in corso, pattuendo diverse condizioni di pagamento con i clienti più a rischio, o evitando di accettare ordini da questi ultimi.
Proporre un piano di rientro
Se non vuole compromettere la relazione commerciale con l'impresa che ritarda il pagamento, il creditore può giocare d’anticipo, proponendo rapidamente un piano di rientro al debitore. I piani di rientro sono strumenti di credit management ancora poco utilizzati dalle imprese; strumenti che, nella prassi, si rivelano molto utili ed efficaci. Infatti, tanto il creditore, quanto il debitore hanno un beneficio a firmare tali accordi. Con la firma di un piano di rientro, il debitore guadagna una dilazione certa, mentre il creditore ottiene dal debitore un impegno chiaro ed il riconoscimento scritto del suo credito; ciò che faciliterà il recupero del credito in sede giudiziale, qualora il piano di rientro dovesse essere disatteso dal debitore.
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Conclusioni
In conclusione, il recupero del credito è parte dell’attività di gestione di ogni impresa, al fine di garantire la necessaria liquidità e la continuità aziendale. Detta attività non si improvvisa, ma va impostata in modo efficace e professionale con il supporto legale di un avvocato competente in diritto di impresa e recupero crediti. E per un credit management adeguato alla propria impresa, occorre una formazione specifica del personale amministrativo e commerciale e gli strumenti giusti.
Lo studio legale LEX IBC si occupa di diritto commerciale internazionale e fornisce assistenza legale alle aziende che necessitano di recuperare crediti all'estero.
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Mariangela Balestra
Avvocato Contratti Internazionali
Avvocato a Bologna, mi occupo di Diritto Commerciale Internazionale e Diritto di Impresa; docente in corsi dedicati alle imprese, lavoro correntemente anche in lingua inglese e francese e partecipo a progetti internazionali in materia di legislazione su nuove tecnologie e intelligenza artificiale.
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