Vendita porta a porta

Buongiorno,
sono un procacciatore d'affari di vari prodotti senza prevalenza, a partita IVA (codice ateco 46.19.02).

Ho un contratto da procacciatore porta a porta con una società di vigilanza e vendita di impianti di allarmi con un codice ATECO che l'azienda ci comunica rientrare fra quelli che possono lavorare anche in zona arancione o rossa.

La mia domanda è la seguente:

Secondo il dpcm del 2 marzo 2021 la mia categoria può lavorare per cercare nuovi clienti facendo volantinaggio, porta a porta e visitando clienti presso la loro abitazione o il loro ufficio in regime di zona arancione, arancione scuro e/o rossa?

Il fatto che l'azienda con la quale ho il contratto da procacciatore ha un codice ATECO che le permette di svolgere la sua attività (sicurezza e vigilanza), trasferisce tale permesso anche a me che lavoro con loro tramite un contratto di procacciatore, anche se ho un codice ATECO diverso dal loro?

Grazie.

Categoria: Altro

Risposte (1)

Gentile Fabio,
come premessa, c'è da osservare che la vendita a domicilio o porta a porta rientra tra le "forme speciali di vendita al dettaglio" menzionate dal Titolo VI del Decreto Legislativo n° 114 del 1998.

Il commercio al dettaglio è consentito nelle Regioni in zona gialla: lo sono dunque anche le attività di vendita a domicilio o a porta a porta.

Il commercio al dettaglio è consentito, inclusa la vendita porta a porta, anche nelle Regioni in area arancione, ma dovrà motivare gli spostamenti effettuati per lavoro con la autocertificazione; potrebbe essere una buona idea portare con sé documenti che provino il fatto che si sta spostando per lavoro, ad esempio il contratto con la società per la quale svolge la attività di procacciatore di affari.

In zona rossa, il DPCM del 2 Marzo all'articolo 45 sospende le attività commerciali al dettaglio ad eccezione delle attività elencate dall'allegato 23 a pagina 176 : tra queste vengono elencate, tra quelle riconducibili alle forme speciali di vendita al dettaglio, a cui appartiene la vendita porta a porta, solo:

  • "Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet, per televisione, per corrispondenza, radio, telefono "
  • "Commercio effettuato per mezzo di distributori automatici "

C'è da concludere che la vendita a domicilio o a porta a porta sia stata esclusa dal DPCM del 2 Marzo tra le attività di vendita ammesse in zona rossa perché, a differenza delle due altre forme speciali di vendita al dettaglio consentite, implicano un contatto diretto con i potenziali clienti, ritenuto rischioso nell'ottica di contenimento dei contagi da coronavirus.

Cordiali saluti.

Risposta

Vincenzo Lalli

Vincenzo Lalli

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