Posso rivolgermi ad un avvocato ed impugnare il testamento a favore della badante?

Salve,
nostro cugino con cui i rapporti erano buoni, è mancato da poco.

Dal testamento olografo risulta come unica erede la badante a cui ha lasciato un consistente conto in banca, tutto quello che aveva in casa, auto e cappella di famiglia al cimitero.

Il testamento è stato scritto quando nostro cugino era malato terminale e assumeva pesanti antidolorifici. Ogni tentativo di bonaria mediazione con la badante ė stato vano.

Se ci rivolgiamo ad un avvocato per impugnare il testamento a favore della badante che prospettive avremmo?

Categoria: Diritto Civile

Risposte (2)

Gentile Utente,
Avrei bisogno innanzitutto di sapere se ha avuto modo di visionare il testamento e se ha dubbi fondati che possa essere stato scritto di pugno da Suo cugino. In questo caso, come anche nell'ipotesi che in cui sospetti una redazione "guidata" dello stesso (nel senso che la mano di Suo cugino possa essere stata letteralmente manovrata durante la stesura) potrebbe farlo esaminare da un grafologo o calligrafo.

Le consiglio di chiedere dei preventivi e di ricorrere a tale controllo se ha sospetti seri, in modo da evitare di spendere soldi inutilmente. Tuttavia, qualora fosse dimostrato che il testamento non è stato redatto dal testatore o che vi è stata costrizione fisica (nel senso su descritto) il testamento sarebbe nullo.

Inoltre, per rispondere alla Sua domanda sarebbe utile sapere se Suo cugino era interdetto: in tale ultimo caso, infatti, il testamento redatto dopo tale provvedimento può essere impugnato in quanto l'interdetto perde ex lege la capacità di testare. C'è chi estende tale conclusione anche all'inabilitato, e chi in questo caso (come nel caso in cui il testatore beneficiasse di un amministratore di sostegno) ritiene che in generale permanga la capacità di testare, salva la prova che nel momento di redazione del testamento il testatore non fosse capace di intendere e di volere.

Infine, Lei accennava ad un uso massiccio di antidolorifici: a tal proposito potrebbe consultare uno specialista e chiedere se l'uso prolungato del farmaco preso da Suo cugino poteva portare ad una totale alterazione della capacità di intendere o di volere; indipendentemente da ciò, può provare che il testatore era incapace di intendere e di volere nel periodo a cui risale la redazione del testamento.

Mi preme purtroppo dirLe che ciò potrebbe non rivelarsi risolutivo, in quanto il testamento è annullabile per incapacità se tale stato sussisteva proprio all'atto della redazione. La prova è a carico di chi impugna il testamento e l'azione può essere proposta entro 5 anni.

Ad ogni modo, vista anche la delicatezza della questione e la mancanza di molte informazioni, potrebbe fornire maggiori dettagli sui rapporti tra la badante e Suo cugino (es. se erano buoni o se invece vi erano contrasti, se la badante adempieva correttamente ai suoi obblighi di cura e assistenza, ecc...).

In conclusione:

  1. andrebbe analizzata la documentazione medica riguardante Suo cugino;
  2. raccolte testimonianze di chi può eventualmente dimostrare che il testatore non era ormai più in sè;
  3. considerare una perizia sul testamento da parte di un grafologo, che potrebbe rivelarsi determinante

Risposta

avvocato Caterina Martino

Caterina Martino

Avvocato Civilista a Firenze
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Mi unisco all'esauriente risposta della collega, solo per segnalare la necessità di verificare se la badante aveva la firma in banca e se è stata fatta qualche attività (inventario dei beni , denuncia di successione, calcole delle imposte etc) da voi o dai parenti più stretti.

Esistono altri parenti, oltre a voi, che si sono interessati al cugino e/o che ne sono presi cura? Ciò al fine di reperire le maggiori informazioni possibili. Inoltre sarebbe opportuno verificare anche l'eventuale presenza di debiti (per cure mediche, per ricoveri in cliniche ospedali etc).

Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.

Risposta

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avvocato Stefano Toro

Stefano Toro

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