Ho acquistato un immobile locato subentrando nel contratto di locazione. Ha diritto il conduttore a recedere dal contratto e non pagare il canone?
Buongiorno,
ho acquistato, con la consorte in comunione dei beni, un immobile, già locato ad uso abitativo, il 10.9.2019.
L'inquilino era stato da me informato, attraverso incontro diretto, della mia veste di nuovo proprietario meno di una settimana dopo. Gli furono in tale sede indicati i riferimenti bancari per il versamento dei canoni di locazione e della quota spese condominiali a suo carico. Lo stesso inquilino mi indicò che avrebbe lasciato l'immobile quanto prima, ma che avrebbe provveduto ai pagamenti.
Il vecchio proprietario lo aveva altresì informato, con numerosi WhatsApp in vari mesi, dell'avvenuto rogito e gli aveva raccomandato il pagamento dei canoni a mio favore. Non sono state mutate le condizioni contrattuali, e l'agenzia di intermediazione aveva prontamente provveduto a volturare il contratto in essere all'Agenzia delle Entrate con i dati dei nuovi conduttori, marito e moglie.
Io ho sollecitato il pagamento dei canoni con un WhatsApp ed una e-mail, ma non ho mai percepito alcuna somma dalla data del rogito fino al 9 febbraio, data in cui, senza presentarsi e senza restituirmi le chiavi, con due o tre WhatsApp il locatario mi comunicava la cessazione del contratto e la riconsegna dell'immobile.
Domanda:
La mancata (o ritardata) comunicazione scritta con raccomandata da parte mia legittima il locatario a reclamare davanti al giudice il fatto che non mi sarebbe dovuta alcuna somma? Il locatario afferma che io avrei dovuto chiedere a lui prima del rogito una specie di permesso o consenso per acquistare la casa.
Una comunicazione scritta con raccomandata è stata comunque inviata al locatario a Giugno 2020.
La domanda è allo scopo di valutare la convenienza di una eventuale azione giudiziaria per recupero delle somme dovuteci, con le quali una famiglia porta anche a casa da mangiare.
Ringrazio in anticipo e porgo distinti saluti
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