Vendita immobile con difformità urbanistiche

Gentili Avvocati,
in tempi non sospetti (febbraio 2020) ho sottoscritto un preliminare per l'acquisto di un immobile con indicazione di effettuare il rogito entro il 30 marzo.

La parte venditrice si era precedentemente aggiudicata l'immobile tramite asta giudiziaria, la stessa venditrice affermava che non ci fosse conformità catastale, così come riportato in perizia del tribunale.

Nel frattempo un tecnico da me incaricato ha presentato richiesta all'archivio del comune e al catasto per prendere visione di tutta la documentazione, ovviamente causa COVID-19 il tutto è stato posticipato ed il tecnico è riuscito a prendere visione delle carte solo alla metà di maggio. Il tecnico ha riscontrato delle difformità anche dal punto di vista edilizio che ovviamente vanno sanate dalla parte venditrice.

La parte venditrice ha ora "congelato" la compravendita richiedendo una rivalutazione del prezzo di vendita alla luce della scoperta di queste difformità edilizie da sanare di cui dice di non esserne stata a conoscenza.

La mia intenzione è quella di richiedere l'esecuzione coattiva addossando le spese (sanatoria, catastale e legale) alla parte venditrice.

Cosa mi consigliate?

Vi ringrazio, cordialmente

Risposte (2)

Gent.mo sig. Giovanni, 
premesso che sarebbe necessario leggere i contratti e parlare con il suo tecnico per darle una risposta compiuta, in linea di massima Le posso dire che l'esigenza di presentare delle pratiche per regolarizzare l'immobile non giustifica l'aumento del prezzo di vendita. 

Lei, pertanto, potrà decidere di chiedere la risoluzione del contratto, chiedendo la restituzione del doppio della caparra, se da Lei pagata, o l'esecuzione in forma specifica del contratto; ossia chiedere che il contratto sia stipulato secondo le condizioni pattuite, previa naturalmente regolarizzazione dell'immobile. 

Cordiali saluti.

Risposta

avvocato Matteo Politi

Matteo Politi

Avvocato Civilista a Lucca
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Gent.mo Sig. Giovanni,
è in Suo diritto chiedere l'adempimento della vendita ex art. 2932 c.c., come da Lei indicato, e nel caso si arrivi a sentenza vi sarà il trasferimento coattivo non considerando la normativa edilizia ed urbanistica, in quanto non rientrano nella competenza del Giudice.

Mi pare di capire che il venditore Le abbia fornito la perizia dell'asta di provenienza e dagli accertamenti del Suo tecnico siano emerse ulteriori difformità edilizie; le vendite in asta hanno 120 giorni per sanare gli abusi, pertanto il promittente venditore avrebbe dovuto comunque sanare la situazione, essendo Suo obbligo.

Può controllare il decreto di trasferimento che si rifà alla perizia e sicuramente richiedere la regolarizzazione di quanto già presente, qualora gli abusi fossero successivi e qualificati come "minori" è necessario capire che cosa è stato pattuito in preliminare, poichè in tal caso alcune difformità permettono la rogitabilità.

Date tutte le premesse ritengo che il promittente venditore in via cautelativa abbia fermato il rogito, però, anche in questo caso bisognerebbe sapere come glielo ha comunicato, in quanto potrebbe essere qualificato come un recesso. In tal caso, le cose cambierebbero notevolmente, in quanto lo stesso avrebbe perso anche il doppio della caparra confirmatoria.

Come nota, le problematiche da esaminare sono diverse e la prima domanda che Le farei, prima di cominciare qualsivoglia trattativa o azione, sarebbe: quanto Le interessa l'immobile?

Cordiali Saluti

Risposta

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avvocato Federica Rosa

Federica Rosa

Avvocato immobiliarista a Modena

Sono avvocato civilista a Modena; presto assistenza legale a privati ed imprese in materia di Diritto Immobiliare e Diritto Successorio.

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