Vendita immobile con difformità urbanistiche
Gentili Avvocati, in tempi non sospetti (febbraio 2020) ho sottoscritto un preliminare per l'acquisto di un immobile con indicazione di effettuare il rogito entro il 30 marzo.
La parte venditrice si era precedentemente aggiudicata l'immobile tramite asta giudiziaria, la stessa venditrice affermava che non ci fosse conformità catastale, così come riportato in perizia del tribunale.
Nel frattempo un tecnico da me incaricato ha presentato richiesta all'archivio del comune e al catasto per prendere visione di tutta la documentazione, ovviamente causa COVID-19 il tutto è stato posticipato ed il tecnico è riuscito a prendere visione delle carte solo alla metà di maggio. Il tecnico ha riscontrato delle difformità anche dal punto di vista edilizio che ovviamente vanno sanate dalla parte venditrice.
La parte venditrice ha ora "congelato" la compravendita richiedendo una rivalutazione del prezzo di vendita alla luce della scoperta di queste difformità edilizie da sanare di cui dice di non esserne stata a conoscenza.
La mia intenzione è quella di richiedere l'esecuzione coattiva addossando le spese (sanatoria, catastale e legale) alla parte venditrice.
Cosa mi consigliate?
Vi ringrazio, cordialmente
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